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== Title ==
{it} [[Emanuele Pacifici]] (b.1931). '''''«Non ti voltare». Autobiografia di un ebreo'''''. Firenze [Italy]: Giuntina, 1993.


{it} Emanuele Pacifici. '''''«Non ti voltare». Autobiografia di un ebreo'''''. Firenze [Italy]: Giuntina, 1993.
== Abstract ==


== Abstract ==
"Le memorie di Emanuele appartengono alle testimonianze rese da quanti, come anche [[Aldo Zargani]], dichiarano esplicitamente di scrivere a distanza di tempo e manifestano la volontà di parlare per onorare la memoria sia dei loro morti sia di tutte le vittime della Shoah, e soprattutto perché i giovani e le generazioni future facciano tesoro delle vicende narrate e ne tramandino il ricordo ... Emanuele, nato nel 1931, viene nascosto in un convento e sopravvive alla guerra. Nel suo racconto si intrecciano drammi personali – l’allontanamento da casa dopo la morte di una sorellina in un incidente domestico e la nascita del fratellino Raffaele – e il dramma storico della Shoah, che il bambino vive in un istituto religioso dove è nascosto con il fratello, sotto falsa identità. La fede lo aiuta sia a mantenere segreta la sua origine ebraica, sia a non lasciarsi attrarre dal cattolicesimo per riconoscenza o desiderio di appartenenza ... La liberazione, dopo l’emozionante incontro con un soldato della Brigata Ebraica, assume nel suo racconto toni particolarmente dolorosi da un lato con l’arrivo a Roma e la scoperta che tanti parenti, compresi i genitori, non ci sono più, dall’altro con gravi problemi di salute che gli impediscono di partire alla volta di Eretz Israel, il futuro Stato ebraico."--Review, by Sara Valentina Di Palma.
 
 
 
[[Category:Italian Jewish Studies--1990s]]
[[Category:Italian Jewish Studies--Italian]]
 
[[Category:Holocaust Children Studies--1990s]]
[[Category:Holocaust Children Studies--Italian]]


"Le memorie di Emanuele appartengono alle testimonianze rese da quanti, come anche Aldo Zargani, dichiarano esplicitamente di scrivere a distanza di tempo e manifestano la volontà di parlare per onorare la memoria sia dei loro morti sia di tutte le vittime della Shoah, e soprattutto perché i giovani e le generazioni future facciano tesoro delle vicende narrate e ne tramandino il ricordo ... Emanuele, nato nel 1931, viene nascosto in un convento e sopravvive alla guerra. Nel suo racconto si intrecciano drammi personali – l’allontanamento da casa dopo la morte di una sorellina in un incidente domestico e la nascita del fratellino Raffaele – e il dramma storico della Shoah, che il bambino vive in un istituto religioso dove è nascosto con il fratello, sotto falsa identità. La fede lo aiuta sia a mantenere segreta la sua origine ebraica, sia a non lasciarsi attrarre dal cattolicesimo per riconoscenza o desiderio di appartenenza ... La liberazione, dopo l’emozionante incontro con un soldato della Brigata Ebraica, assume nel suo racconto toni particolarmente dolorosi da un lato con l’arrivo a Roma e la scoperta che tanti parenti, compresi i genitori, non ci sono più, dall’altro con gravi problemi di salute che gli impediscono di partire alla volta di Eretz Israel, il futuro Stato ebraico."--Review, by Sara Valentina Di Palma.
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Latest revision as of 04:34, 3 August 2022

{it} Emanuele Pacifici (b.1931). «Non ti voltare». Autobiografia di un ebreo. Firenze [Italy]: Giuntina, 1993.

Abstract

"Le memorie di Emanuele appartengono alle testimonianze rese da quanti, come anche Aldo Zargani, dichiarano esplicitamente di scrivere a distanza di tempo e manifestano la volontà di parlare per onorare la memoria sia dei loro morti sia di tutte le vittime della Shoah, e soprattutto perché i giovani e le generazioni future facciano tesoro delle vicende narrate e ne tramandino il ricordo ... Emanuele, nato nel 1931, viene nascosto in un convento e sopravvive alla guerra. Nel suo racconto si intrecciano drammi personali – l’allontanamento da casa dopo la morte di una sorellina in un incidente domestico e la nascita del fratellino Raffaele – e il dramma storico della Shoah, che il bambino vive in un istituto religioso dove è nascosto con il fratello, sotto falsa identità. La fede lo aiuta sia a mantenere segreta la sua origine ebraica, sia a non lasciarsi attrarre dal cattolicesimo per riconoscenza o desiderio di appartenenza ... La liberazione, dopo l’emozionante incontro con un soldato della Brigata Ebraica, assume nel suo racconto toni particolarmente dolorosi da un lato con l’arrivo a Roma e la scoperta che tanti parenti, compresi i genitori, non ci sono più, dall’altro con gravi problemi di salute che gli impediscono di partire alla volta di Eretz Israel, il futuro Stato ebraico."--Review, by Sara Valentina Di Palma.

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