Liliana Segre (F / Italy, 1930), Holocaust survivor

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Liliana Segre (F / Italy, 1930), Holocaust survivor.

  • MEMOIRS : Sopravvissuta ad Auschwitz (2005), by Emanuela Zuccalà

Biography

Book : Sopravvissuta ad Auschwitz (2005), by Emanuela Zuccalà

  • Emanuela Zuccalà, Sopravvissuta ad Auschwitz. Liliana Segre fra le ultime testimoni della Shoah, Milano, Paoline Editoriale Libri, 2005.

Il primo capitolo della lunga intervista racconta la storia di Liliana, nata nel 1930 e deportata ad Auschwitz con il padre dopo essere stata respinta dalla Svizzera, qui un ufficiale li accusa di essere impostori, rimandandoli in Italia dove li aspettano prima il carcere e poi il lager. Saliente nella testimonianza è il racconto dell’esclusione dalla scuola pubblica nel 1938 – evento particolarmente doloroso e incomprensibile per una bambina cresciuta in una famiglia laica e agnostica, costretta a riconoscersi ebrea e come tale discriminata – cui si lega una riflessione sulla debolezza psicologica dovuta alla mancanza di un’identità ebraica che avrebbe aiutato Liliana ad affrontare meglio la persecuzione.

All’abbrutimento morale dei persecutori, la Segre contrappone il ricordo dei detenuti comuni nel carcere milanese di San Vittore, capaci di pietà e di comprensione per gli ebrei che partono verso lo sterminio; il tentativo di sopravvivere estraniandosi dal proprio corpo e dalla vita del lager per vivere in una dimensione mentale astratta; e il regalo di una fettina di carota cruda da parte di una donna durante le cosiddette “marce della morte”, in cui i nazisti in ritirata trascinavano con sé i prigionieri che morivano di stenti lungo il cammino. Tuttavia, allo stesso tempo Liliana non nasconde quelle che definisce con severità le “mie povertà morali di allora” (p. 52): quella perdita di sensibilità e di empatia necessari a sopravvivere in lager e che portano la ragazzina a non voltarsi per esprimere una parola di solidarietà all’amica Janine condannata a non passare la selezione e ad essere uccisa.

Il volume si occupa poi del lungo processo psicologico verso la scelta di diventare una testimone della Shoah (capitolo II), delle difficoltà emotive dell’immediato dopoguerra (capitolo III) e infine di alcune tra le numerose lettere scritte dagli studenti che hanno ascoltato la testimonianza di Liliana nelle scuole (capitolo IV).

Colpiscono soprattutto il faticoso processo di elaborazione della volontà di testimoniare – con motivazioni non solo pubbliche e legate all’importanza della memoria, ma anche e soprattutto private: parlare a nome e nel ricordo di quanti non sono sopravvissuti e il cui unico segno resta nelle parole del testimone – e il parallelo percorso di ritorno alla vita, da quella che Liliana definisce una sorta di ubriachezza di libertà alla dolorosa comprensione che i parenti e la società intera non vogliono ascoltare e non comprendono la portata dello sterminio nazista; dal rapporto difficile con il cibo e con il proprio corpo irriconoscibile alla sensazione di non poter comunicare, fino all’incontro con il futuro marito e alla lenta riappropriazione di sé.

Film : Figli del destino (2019)

The true story of four Italian children facing the racial laws and the wave of hate brought by fascism against the Jews. The children are Tullio Foa, Lia Levi, Guido Cava, and Liliana Segre.

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