Hanna Kugler Weiss (F / Italy, 1928), Holocaust survivor
Hanna Kugler Weiss (F / Italy, 1928), Holocaust survivor
Maddalena Kugler (F / Italy, 1933-1944), Holocaust victim
- KEYWORDS : <Deportees> <Auschwitz> <Liberation of Auschwitz>
- MEMOIRS : Racconta! (2006)
Biography
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Hanna Kugler Weiss was born March 22, 1928 in Fiume, Italy. Arrested while attempting to cross the Swiss border, she was deported to Auschwitz, where she remained until liberation. Her sister, Maddalena (Fiume, 22 Jun 1933) perished ad Auschwitz.
Book : Racconta! (2006)
- Hanna Kugler Weiss, Racconta! (Florence: Giuntina, 2006)
CDEC
Elena Hanna Kugler, figlia di Sigismondo Kugler e Carlotta Kurtz è nata in Italia a Fiume il 22 marzo 1928. Arrestata a Cremenaga (Varese). Deportata nel campo di sterminio di Auschwitz. È sopravvissuta alla Shoah.
Maddalena Kugler, figlia di Sigismondo Kugler e Carlotta Kurtz è nata in Italia a Fiume il 22 giugno 1933. Arrestata a Cremenaga (Varese). Deportata nel campo di sterminio di Auschwitz. Non è sopravvissuta alla Shoah.
Giuntina
Hanna Kugler Weiss è nata a Fiume nel 1928 da Sigismondo Kugler e da Carlotta Kurtz, ebrei osservanti. Le leggi razziali del ’38 interrompono la serenità della sua infanzia e la costringono ad abbandonare la scuola pubblica e a frequentare i corsi frettolosamente organizzati dalla scuola ebraica. Dopo l’8 settembre del ’43 Fiume viene annessa al Terzo Reich, e la famiglia decide di fuggire, nascondendosi in Romagna. Nel 1944, con un gruppo di altri ebrei, la famiglia tenta di riparare in Svizzera e di valicare le Alpi attraverso un viaggio avventuroso, ma a Cremenaga (Varese) vengono tutti consegnati alla milizia fascista e quindi ai tedeschi. Hanna con le giovani sorelle, la madre e i nonni materni viene internata a Varese, poi a Como e a Milano, quindi nel campo di Fossoli. Deportati ad Auschwitz, la madre, i nonni e la sorella minore vengono uccisi all’arrivo; Hanna e la sorella maggiore sopravvivono. Liberata il 27 gennaio 1945 dall’esercito russo, torna in Italia e consegue il titolo di infermiera. Nel 1949 si trasferisce in Israele, dove lavora nei servizi sanitari, si sposa e ha tre figli. A partire dal 1990 inizia a guidare gruppi di giovani israeliani nei viaggi della memoria in Polonia. Oggi dirige il Museo della Shoà di Nazareth Illit, la città in cui vive; tre o quattro volte all’anno continua a tornare ad Auschwitz, con i gruppi di giovani, per testimoniare quello che è stato.