File:1945 Debenedetti.jpg

From 4 Enoch: : The Online Encyclopedia of Second Temple Judaism, and Christian and Islamic Origins
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German ed. (1993)

{it} Giacomo Debenedetti <1901-1967>. 16 ottobre 1943. Roma [Italy]: OET, 1945. <Memoirs>

  • The work first appeared as an article in the journal Mercurio: mensile di politica, arte, scienze 1.4 (1944): 75-97.

Italian editions

Italian ed. (1959)
English ed. (1996)
Italian ed. (1979)
French ed. (2001)
Italian ed. (1993)
English ed. (2001)
Italian ed. (2001)
Spanish ed. (2019)
Italian ed. (2015)
Italian ed. (2021)
  • {it} “16 ottobre 1943”. Milano: Il saggiatore, 1959.
  • {it} “16 ottobre 1943 - Otto ebrei”. Roma: Editori Riuniti; Milano: Il saggiatore, 1979.
  • {it} “16 ottobre 1943”. Prefazione di Alberto Moravia; con una nota di Natalia Ginzburg. Palermo: Sellerio, 1993.
  • {it} “16 ottobre 1943”. Prefazione di Natalia Ginzburg. Torino: Einaudi, 2001. / Repr. 2015.
  • {it} “16 ottobre 1943”. Testi di Alberto Moravia, Natalia Ginzburg e Guido Piovene e una nota di Mario Andreose. Milano: La nave di Teseo, 2021.

Translations

  • {de} Am 16. Oktober 1943: eine Chronik. Acht Juden: eine Polemik, tr. Lieselotte Kittenberger. Mit einem Vorwort von Alberto Moravia. Berlin : Das Arsenal, 1993. / Repr. ed. Klaus Voight, 2014.
  • {en} The sixteenth of October 1943 and other wartime essays, tr. Judith Woolf. With a preface by Alberto Moravia. Market Harborough, Leics, UK: University Texts, 1996. (including Eight Jews)
  • {en} October 16, 1943; Eight Jews, tr. Estelle Gilson. Notre Dame, IN: University of Notre Dame Press, 2001.
  • {fr} 16 octobre 1943, tr. Monique Baccelli. Paris [France]: Allia, 2001.
  • {es} 16 de octubre de 1943, tr. Maria Folch. Prólogo de Natalia Ginzburg. Barcelona [Spain]: Editorial Las Afueras, 2019. (including Ocho judíos).

Adaptations

Abstract

In June 1944, after the liberation of Rome, Debenedetti joined the partisan formations operating in the Tuscan Apennines and in December 1944 he published a text in the Roman magazine "Mercurio", 16 Ottobre 1943, describing the peaceful eve and subsequent day of the rounding up of the Jewish ghetto in Rome. Debenedetti is, with Silvia Forti Lombroso and Luciano Morpurgo, one of the very first witnesses to tackle the problem of Jewish persecution in Italy in an autobiographical account, not from the perspective of those who were deported to extermination camps but of those who were forced into hiding during the war years. In 1945 the book was reprinted in Lugano in "Libera Stampa" and in Rome in the O.E.T. editions; in 1947 Jean Paul Sartre promoted the French translation, which was printed in "Les Temps Modernes".

"16 October 1943 is one of the most intense, troubling and spectacular works ever written on a single event in the Holocaust of Europe's Jews. This text embodies a stylistic combination of almost real-time journalism, powerful poetic and emotional literature and a profound philosophical essay on the Nazi's behavioral patterns. Giacomo Debenedetti, a distinguished Jewish-Italian author, journalist, and literary critic and theorist describes in 16 October 1943 the terrors of the raid of the Ghetto of Rome. The story (for it is first and foremost a story) unfolds, with piercing, terrifying language, the deportation of one Jewish community within the Nazi extermination mechanism."--

"La retata nazista nel Ghetto di Roma, una mattina che si concluse con la deportazione di oltre mille ebrei: questo fu il 16 ottobre 1943, e questo è ciò che racconta Giacomo Debenedetti. Pagine brucianti dove a parlare è un coro sgomento e terribile da cui si staccano, solo per infinitesimi istanti, le voci dei protagonisti, subito sommerse e per sempre perdute. Otto ebrei, cronaca che segue 16 ottobre 1943, evoca, invece, la figura di un commissario di Pubblica sicurezza che, dopo la guerra, per provare la sua fede antifascista, testimonia di aver salvato otto ebrei dall’eccidio delle Fosse Ardeatine.Pubblicato per la prima volta nel dicembre ’44 sulla rivista «Mercurio» e accompagnato da una lunga fortuna editoriale, 16 ottobre 1943 è ormai considerato un classico della letteratura post-clandestina per il suo alto valore letterario e testimoniale ... «Qual era il vizio, quale il peccato, che così inesorabilmente faceva di loro un pericolo pubblico? Le persecuzioni del passato si spiegano ancora, quasi come guerre locali … Ma stavolta? Bisognò cominciare col rifabbricare, in astratto e con procedimenti da laboratorio, il gruppo “ebrei”; poi farvi confluire gli individui, strappandoli alla loro individualità, al mondo in cui vivevano, alle loro abitudini e lavori e commerci e scambi pratici e spirituali, svellendone le radici, a costo di qualunque lacerazione, non solo degli estirpati, ma di tutto il suolo in cui allignavano. L’astrattezza di una simile operazione si vede anche dal lavoro che fu necessario per compierla: arido lavoro di statistica e di anagrafe, censimenti, moduli, dichiarazioni, registri, stampati, caselle, colonnine e finche ... Le leggi razziali colpivano non le azioni responsabili delle creature umane, ma il delitto di essere nati. E chi veramente con la morte espiò quel delitto, non è tornato a dirci se, nell’ora del supplizio, ne capì finalmente la colpa»."--Publisher edition (1993 Italian ed., Sellerio).

"Questo breve scritto, ormai considerato un classico della letteratura post-clandestina, racconta della retata nazista nel Ghetto di Roma, che nel volgere di una mattina si concluse con la deportazione di mille ebrei. Lettori e critici lo hanno giustamente accostato ai primi capitoli della "Storia della Colonna Infame" per la qualità dello stile che si accompagna al valore documentario. Con una prefazione di Natalia Ginzburg."--Publisher description (2015 Italian ed.)

"In questa nuova edizione, le opere di Debenedetti (16 ottobre 1943 e Otto ebrei) sono accompagnate dagli interventi di Alberto Moravia, Natalia Ginzburg e Guido Piovene e da una nota di Mario Andreose, che inquadrano l’importanza capitale di due classici della letteratura sulla seconda guerra mondiale ... Definito “la prima memoria scritta della shoah italiana”, 16 ottobre 1943 è la testimonianza letteraria della retata nazista nel Ghetto di Roma ... In poche ore di una mattina d’autunno, le SS agli ordini del maggiore Kappler rastrellarono oltre mille ebrei italiani per indirizzarli verso i campi di sterminio. Queste pagine, scritte a pochi mesi dai fatti, rappresentano una delle rare avventure narrative di Giacomo Debenedetti, critico prolifico, studioso di Proust e Joyce e del romanzo novecentesco, editore e saggista. Un racconto che ricostruisce la “banalità del male” di uno dei momenti più neri della storia d’Italia, un testo esemplare tra letteratura e impegno civile che colpì le coscienze del tempo, su tutti Sartre e Sciascia, e che resta ancora oggi di ispirazione, per non dimenticare quello che è stato."--Publisher description (2021 Italian ed.)

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