File:1987 Levi-Montalcini.jpg

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English ed. (1988)

{it} . Rita Levi-Montalcini. Elogio dell'imperfezione. Milano [Italy]: Garzanti, 1987.

Translations

French ed. (1989)
Spanish ed. (1999)
  • {en} In Praise of Imperfection: My Life and Work, tr. Luigi Attardi. New York, Basic Books, 1988.
  • {fr} Éloge de l'imperfection, tr. Francesca Isidori. Paris [France]: Plon, 1989.
  • {es} Elogio de la imperfección. Barcellona, Ediciones B, 1999.

Abstract

"The author, a Nobel Prize-winning scientist, recounts her childhood in Italy, her survival during the rise of Fascism, and her biological research in the U.S."

"La sua esperienza umana e scientifica, unita a quella delle persone incontrate ed amate, i successi e gli insuccessi professionali costituiscono tutto il filone narrativo del libro, che si presenta come un bilancio dell'operato dell'Autrice. In esso, la celebre neuro-scienziata mette in evidenza come il progresso scientifico ed intellettuale nascono dal momento in cui si riconoscono i propri errori: per capirli, studiarli, ammetterli senza pudore e magari risolverli. Appellarsi alla propria onestà ammettendo di aver sbagliato è un chiaro indice di maturità. L'imperfezione come tappa obbligata per giungere alla meta. L'imperfezione, così consona alla natura umana, merita perciò un elogio. Ampio spazio è dedicato alla scoperta del Nerve growth factor (NGF), agli studi che hanno consentito alla scienziata di ricevere il Premio Nobel per la Medicina e agli anni bui del regime nazista, mentre nelle ultime pagine del libro, l'autrice, scrive una specie di lettera a Primo Levi."

"L'autobiografia, raccontata in prima persona, di una delle più importanti e preziose personalità scientifiche dello scorso secolo. Una vita che si muove tra le minacce della storia - le due guerre mondiali e le leggi razziali - i limiti culturali di una società che discrimina ancora fortemente la donna e un modo di concepire la scienza come ricerca continua, processo evolutivo di idee e approcci, scoperta. Al centro di questa ricognizione autobiografica emerge l'imperfezione come virtù e condizione da sempre necessaria per correggere se stessi, indagare sui propri errori, percorrere nuove strade e trovare nuove soluzioni. «L'imperfezione», dice la Montalcini, «ha da sempre consentito continue mutazioni di quel meraviglioso quanto mai imperfetto meccanismo che è il cervello dell'uomo.»

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current20:09, 3 March 2022Thumbnail for version as of 20:09, 3 March 20221,010 × 1,500 (194 KB)Gabriele Boccaccini (talk | contribs)