File:1989 Levi-Montalcini fr.jpg

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Italian ed. (1988)

{fr} . Rita Levi-Montalcini. Éloge de l'imperfection, tr. Francesca Isidori. Paris [France]: Plon, 1989 <1987>. <French ed.>

Abstract

"Rita Levi Montalcini a consacré toute sa vie à la recherche scientifique. Aprés une enfance dans une famille juive très unie et des études de médecine à Turin, contrainte à l'inactivité par les lois raciales de l'Italie fasciste, elle installe un laboratoire de fortune dans sa chambre. Là , elle entreprend les recherches sur le développement du système nerveux qu'elle poursuivra aux États-Unis, après la guerre, et qui aboutiront à la découverte du "nerve growth factor", une substance capable de stimuler la croissance des fibres nerveuses, découverte qui représente pour l'ensemble de la biologie une avancée capitale. Cette autobiographie, écrite avec simplicité et chaleur, est complétée d'une postface inédite où l'auteur revient sur sa découverte et en décrit les multiples applications (lutte contre la sclérose en plaques, l'arthrite déformante, le diabète, mais aussi le stress) dégagées par les recherches les plus récentes."

"La sua esperienza umana e scientifica, unita a quella delle persone incontrate ed amate, i successi e gli insuccessi professionali costituiscono tutto il filone narrativo del libro, che si presenta come un bilancio dell'operato dell'Autrice. In esso, la celebre neuro-scienziata mette in evidenza come il progresso scientifico ed intellettuale nascono dal momento in cui si riconoscono i propri errori: per capirli, studiarli, ammetterli senza pudore e magari risolverli. Appellarsi alla propria onestà ammettendo di aver sbagliato è un chiaro indice di maturità. L'imperfezione come tappa obbligata per giungere alla meta. L'imperfezione, così consona alla natura umana, merita perciò un elogio. Ampio spazio è dedicato alla scoperta del Nerve growth factor (NGF), agli studi che hanno consentito alla scienziata di ricevere il Premio Nobel per la Medicina e agli anni bui del regime nazista, mentre nelle ultime pagine del libro, l'autrice, scrive una specie di lettera a Primo Levi."

"L'autobiografia, raccontata in prima persona, di una delle più importanti e preziose personalità scientifiche dello scorso secolo. Una vita che si muove tra le minacce della storia - le due guerre mondiali e le leggi razziali - i limiti culturali di una società che discrimina ancora fortemente la donna e un modo di concepire la scienza come ricerca continua, processo evolutivo di idee e approcci, scoperta. Al centro di questa ricognizione autobiografica emerge l'imperfezione come virtù e condizione da sempre necessaria per correggere se stessi, indagare sui propri errori, percorrere nuove strade e trovare nuove soluzioni. «L'imperfezione», dice la Montalcini, «ha da sempre consentito continue mutazioni di quel meraviglioso quanto mai imperfetto meccanismo che è il cervello dell'uomo.»

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