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{it} Giovanni Preziosi. La rete segreta di Palatucci: i fatti, i retroscena, le testimonianze e i documenti inediti che smentiscono l'accusa di collaborazionismo con i nazisti. Roma [Italy]: [s.n.], 2015.

Abstract

"Questo volume, frutto di una paziente e meticolosa ricerca di oltre due anni, ha preso spunto dalla recente querelle sollevata dal Primo Levi Center di New York in merito alla vicenda del salvataggio degli ebrei fiumani ad opera del giovane responsabile dell’Ufficio stranieri Giovanni Palatucci che, secondo quanto asseriscono alcuni studiosi, non sarebbe affatto da considerare la versione italiana di Oskar Schindler così come abbiamo imparato a conoscerlo finora – anche dopo aver ricevuto l’alta onorificenza di Giusto tra le Nazioni ad opera del Tribunale del Bene di Yad Vashem – ma, al contrario, soltanto un oscuro funzionario che eseguì pedissequamente gli ordini superiori, al punto da essere annoverato addirittura tra quella folta schiera di collaborazionisti dei tedeschi che non si facevano alcuno scrupolo nel denunciare chiunque non appartenesse alla razza ariana. Ci siamo chiesti, dunque: chi era Giovanni Palatucci? Un eroe, un “Giusto”, un collaboratore dei nazisti nella persecuzione degli ebrei, un fedele esecutore degli ordini superiori, o forse più semplicemente un uomo che, constatando la perfidia dei nazifascisti che si consumava quotidianamente sotto i suoi occhi ai danni di tante persone innocenti, che avevano la sola “colpa” di appartenere ad una razza diversa, pur nel timore di essere scoperto, non riuscì a restare indifferente e cercò, per quanto gli era possibile, di impedire questo scempio? Partendo da questo presupposto, con estrema acribia, abbiamo cercato di approfondire questa complessa vicenda alla luce delle nuove testimonianze e dei documenti inediti che siamo riusciti a raccogliere riguardanti, in particolare: la cosiddetta “fidanzata” ebrea di Palatucci, Maria “Mika” Eisler e la madre Dragica Braun, Carl Selan e la moglie Lotte Eisner, la sorella del barone Niels Sachs de Gric, la signora Lily Kremsir e la contessa polacca della Croce Rossa Maria Tarnowska Potocka. A questa documentazione cartacea vanno aggiunte poi le importanti testimonianze di Franco Avallone, figlio della Guardia Scelta di P.S. della questura di Fiume Raffaele Avallone, collaboratore di Palatucci, della signora Magda Lipschitz Heimler, figlia di Eugenio Lipschitz, internato nel Campo di Campagna; della prof.ssa Elena Scarpa, figlia di un altro collaboratore di Palatucci, il commissario di P.S. Carmelo Mario Scarpa; di Raffaele Ricciardelli, figlio dell’amico e collega del giovane questore di Fiume, il capo dell’Ufficio Politico della questura di Trieste Feliciano Ricciardelli; della profuga istriana Miriana Tramontina, nipote di Feliciana Tremani, amica di Palatucci e direttrice dell’Opera Nazionale Maternità e Infanzia; della signora Antonia Galandauer, all’epoca dei fatti qui narrati rifugiata insieme ai propri familiari a Bagnacavallo, nel cuore della Bassa Romagna della sig.ra Maris Zagabria Persich e tanto altro ancora."--Publisher description.

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current04:40, 6 March 2022Thumbnail for version as of 04:40, 6 March 2022336 × 500 (55 KB)Gabriele Boccaccini (talk | contribs)

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