File:2010 Chiappano.jpg

From 4 Enoch: : The Online Encyclopedia of Second Temple Judaism, and Christian and Islamic Origins
Jump to navigation Jump to search

2010_Chiappano.jpg(210 × 299 pixels, file size: 5 KB, MIME type: image/jpeg)

{it} Alessandra Chiappano. Luciana Nissim Momigliano: una vita. Premessa di Gianni Perona. Firenze [Italy]: Giuntina, 2010.

Abstract

"La vita di Luciana Nissim Momigliano attraversa tutto il Novecento, e del secolo breve la Nissim conosce una della pagine più oscure: quella della persecuzione e della deportazione nel campo di sterminio di Auschwitz- Birkenau, vissuta insieme ad alcuni amici carissimi: Vanda Maestro, che non fece ritorno, e Primo Levi, a cui Luciana sarà legata da un sentimento di amicizia per tutta la vita. Sono estremamente fecondi gli anni della formazione, a Torino, mentre frequenta la facoltà di medicina. Con l’avvento delle leggi razziali Luciana Nissim si incontra con i “ragazzi della biblioteca ebraica”; è una frequentazione intensa da un punto di vista affettivo ed intellettuale: insieme a Vanda Maestro, Ennio ed Emanuele Artom, Giorgio Segre, Lino Jona, Franco Momigliano, Primo ed Annamaria Levi, Luciana si interessa di ebraismo, di filosofia, di letteratura. Sono tutti giovani, intellettuali e appassionati di montagna. Lentamente Luciana si forma una coscienza civile che la condurrà, dopo l’8 settembre 1943, insieme a Primo e a Vanda a formare una piccola banda legata a Giustizia e Libertà, in Valle d’Aosta, nei pressi di Brusson. L’esperienza partigiana dura pochissimo, poi la cattura e la deportazione. Al suo ritorno nel luglio 1945 Luciana si getta nel lavoro e nella scrittura: testimonia anche per Vanda che non è tornata. Poi la vita riprende il sopravvento: Luciana si sposa con Franco Momigliano, a cui era legata fin dal 1942, e dirige fino al 1956 l’Asilo Olivetti ad Ivrea. Poi Luciana e Franco Momigliano si trasferiscono a Milano e Luciana intraprende la carriera di psicoanalista, diventando una delle psicoanaliste più affermate, autrice di importanti saggi. Nel 1960 nasce il figlio Alberto. Auschwitz sembra lontano. E Luciana non ne parla mai. Ma dopo la morte di Primo Levi, nel 1987, riprende a testimoniare e continuerà a farlo fino alla morte, avvenuta nel 1998. Un’esistenza, dunque, che si apre e si chiude con il Lager, ma anche l’esistenza di una donna appassionata, non convenzionale, libera pensatrice e amante della vita."--Publisher description.

File history

Click on a date/time to view the file as it appeared at that time.

Date/TimeThumbnailDimensionsUserComment
current06:14, 6 March 2022Thumbnail for version as of 06:14, 6 March 2022210 × 299 (5 KB)Gabriele Boccaccini (talk | contribs)

There are no pages that use this file.