File:1907 Gregorovius it.jpg

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German ed. (1856)

{it} Ferdinand Gregorovius. Il ghetto e gli ebrei di Roma. In Passeggiate per l'Italia. Vol.2: [Roma e Lazio], tr. Mario Corsi. Roma: Ulisse Carboni, 1907 <1853>. <Italian ed.>

Other Italian editions

(1930)
(2016)
  • In Passeggiate per l'Italia: Ravenna, Firenze, L'isola d'Elba, Sabina e Umbria, Il Castello di Bracciano, Figure romane, Il Ghetto e gli Ebrei in Roma, Villa Malta, tr. Alessandro Tomei. Napoli [Italy]: R. Ricciardi, 1930.
  • In Passeggiate per l'Italia. Vol.2: Roma e Lazio, tr. Ines Badino-Chiriotti. Roma [Italy]: Avanzini e Torraca, 1968.
  • Il ghetto e gli ebrei di Roma, tr. Mario Corsi. Naples [Italy]: Intra moenia, 2016.
  • In Passeggiate per l'Italia: Subiaco, attraverso l'Umbria e la Sabina, il ghetto e gli ebrei di Roma, macchiette romane, storia del Tevere, l'Impero, Roma e la Germania. Historica Edizioni, 2021.

Abstract

"Quest'opera, meglio nota come «Wanderjahre in Italien», che raccoglie le dotte escursioni in Italia dello storico tedesco Gregorovius, costituisce ancora oggi uno degli scritti più affascinanti e poetici della letteratura di viaggio. Non fuggevoli impressioni ma esperienze e rappresentazioni pittoresche di paesaggi e città, frutto di uno studio accurato e minuzioso, corredato di appunti di viaggio, ricordi, riflessioni, riferimenti e profili letterari. Lo storico tedesco, nelle sue descrizioni, è sensibile al sentimento del bello e alla profondità dell'opera d'arte creata dall'uomo o dalla natura. Historica edizioni propone ai lettori questa meritevole riscoperta letteraria che offre un dipinto suggestivo e vivo dell'Italia dell'Ottocento."--Publisher description (2021).

"Questo volume ... fa parte di un'opera geniale, ma poco nota fra noi, del Gregorovius, «Wanderjahre in Italien», che nel testo tedesco comprende ben cinque volumi, editi dal Brockhaus di Lipsia. Di essa apparvero già in Italia, molto tempo addietro, frammenti, capitoli isolati, ma—non sappiamo veramente per quale motivo—mai se ne tentò l'intera traduzione. Ingiusto essendoci sembrato l'oblio, cui si erano condannate queste bellissime pagine, abbiamo pensato di presentarle al pubblico italiano in una fedele ed integra versione. Questo primo volume comprende le escursioni del grande storico della Roma medioevale per la terra latina, per la campagna romana, la marittima e per il Lazio fino alle sponde del Liri, escursioni fatte, per la maggior parte, fra il 1858 ed il 1860. Non sono fuggevoli impressioni alla Stendhal, non sono note modeste o superficiali da touriste e tanto meno vuote e patetiche chiacchierate: se in Gregorovius il sentimento del bello era profondo, se, dinanzi all'opera d'arte creata dall'uomo od a quella plasmata dalla natura, egli si entusiasmava e diveniva spontaneamente poeta, innanzi tutto e soprattutto, egli era uno storico ed in ogni cosa vedeva quindi e sentiva il passato. Anche in un'opera di personali impressioni non poteva perciò spogliarsi del suo abito di ricercatore e ricostruttore di epoche trascorse: e in queste pagine, infatti, è tutto il Gregorovius della «Storia del medio evo», è il Gregorovius che fruga fra le rovine e fra i vecchi manoscritti che raccoglie, riunisce, esamina e ricostruisce. Leggendo queste pagine si sente che Gregorovius è nel suo dominio: egli conosceva infatti Roma ed i suoi dintorni, come pochi anche oggi la conoscono e l'amava con affetto sconfinato e ammirazione profonda di figlio: ne conosceva i monumenti, i ruderi, gli abitanti, le abitudini, il linguaggio, la vita comune, la storia grande e tragica, la politica, le leggende, la fede. Le sue osservazioni, di un'esattezza severa, scrupolosa, sono quindi spontanee e pensate insieme, costanti e continue. La vita di mezzo secolo fa, sotto il dominio papale, molto diversa invero da quella di oggi, ma forse più caratteristica, rivive nelle pagine di questo bel libro e vi rivive intera, in tutta la sua bellezza, ricordando, più di quello che oggi ricordi, tutto un passato di lotte, di guerre, di gesta e di tragedie. Accanto al Lazio della metà del secolo xix si leva, in questo libro mirabile, per quanto non scevro di difetti e d'ingenuità, il Lazio del medio evo. Libro di rievocazione storica potrebbe dunque chiamarsi questo: sia che l'Autore ci presenti il pittoresco aspetto della campagna romana, le selvagge solitudini dei monti Ernici e Volsci, la poesia profonda delle rovine infiorate di Ninfa, o il pauroso squallore di Astura dinanzi al limpido Tirreno e le ville sepolte nelle paludi pontine, l'omerico Circeo, o il cupo maniero degli Orsini, il passato ritorna sempre in queste pagine e vi ritorna nella sua vera luce, maestoso, terribile, in tutto il suo profumo di cosa lontana."--Publisher description (1907)

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current12:10, 5 March 2022Thumbnail for version as of 12:10, 5 March 2022180 × 270 (15 KB)Gabriele Boccaccini (talk | contribs)

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